A Palazzo Sagredo, Venezia Cannaregio, martedì 4 giugno alle ore 18.
Durata: un’ora e mezza massimo due ore.
Introduzione compatta alla pratica di origine taoista del qigong, attraverso lo studio di una breve sequenza, con alcuni approfondimenti.
Il fiore che respira è un qigong facile da imparare e da fare. Le immagini che lo accompagnano ci sono familiari e sono semplici da ricordare e i suoi effetti benefici si mostrano presto: il corpo si scioglie gradualmente, il respiro allungandosi diventa più profondo, la mente si placa e l’attenzione si amplia.
Ma è anche un qigong molto profondo, che racchiude in sé – come ogni forma veramente valida – un’ampia varietà di significati ed è capace di risuonare lontano.
Racconta della nascita e la morte di un fiore e della sua rigenerazione nel buio della terra: è lì che si nutrono le sue radici, che lo riporteranno alla luce nella nuova stagione.
In questo movimento ciclico fondamentale i taoisti delle origini – ricercatori, alchimisti, filosofi e poeti – hanno individuato il modello primario di movimento della vita. Hanno chiamato i due poli di questo movimento Yin e Yang, e il loro rapporto di reciproca generazione e integrazione il Tao.
Il Tao, concetto che sfugge a ogni definizione e tutto comprende senza nulla escludere, contiene il buio come la luce, il femminile come il maschile, il riso come il pianto, la nascita come la morte: il fiore che respira ci invita ad un’esperienza diretta, attraverso il corpo e la percezione, del ciclico divenire e delle sue trasformazioni.
Qui trovate un breve foto-video con i passaggi fondamentali del fiore: https://www.youtube.com/watch?v=2AKu0WhReXo